Un anno fa mi sono alzata presto, prima di quanto pensassi, con un gran mal di testa, i capelli duri come la pietra, i piedi devastati e la sensazione di essere sopravvissuta a una gran fatica.
Perché io il giorno prima di quel 20 maggio di un anno fa, mi sono sposata.
E mi sono svegliata con un cellulare pieno di messaggi, il più delicato recitava più o meno così: "Che culo. Il vero regalo te l'ha fatto il tempo".
Eh già, perché anche il 20 maggio dell'anno scorso pioveva a dirotto, la villa dove abbiamo fatto il ricevimento sembrava una zattera e la temperatura era scesa di circa 15 gradi.
Insomma, è proprio vero che nella vita, nelle piccole e nelle grandi cose, ci vuole fortuna.
E sappiate che il detto "sposa bagnata sposa fortunata" è nato solo per consolare la poveretta con l'abito bagnato fino alle ginocchia, gli ospiti infreddoliti stipati in una sala come leoni in gabbia e la prospettiva di un album di foto all'insegna del grigiore.
Tutto questo per dirvi che è passato un anno e che la cosa mi sembra incredibile.
Perché mi sembra ieri tutto quel tourbillon di emozioni, di cose da fare, di amici mobilitati, di balli scatenati, di mojito freschi freschi.
Ieri abbiamo festeggiato con un pranzetto solo per noi, fuori da una Sassari in gran festa per la Cavalcata Sarda.
Siamo andati a Su Carduleu, il ristorante che lo chef Roberto Serra ha aperto ad Abbasanta, dopo aver lavorato con i migliori chef fuori dall'isola. Per capirci era uno che lavorava per Vissani.