venerdì 7 dicembre 2012

Colon irritabile: istruzioni per l'uso


Giusto per confermare la totale incoerenza di cui gode il mio blog, oggi non scriverò un post di cucina, non mi prenderò il mio spazio per sbraitare contro il paese in cui viviamo, non vi annuncerò un evento, né tanto meno recensirò un ristorante.
Oggi questo post lo scriverò per me, per questo assurdo periodo che mi sta capitando di vivere, così diverso da quello "di sempre", così condizionato e così condizionabile.
Voi lettori del blog siete ampiamente informati sulle mie problematiche colon-intestinali e, se solo sei mesi fa mi avessero chiesto come mi sarei comportata se d'improvviso il mio apparato digerente fosse impazzito, avrei risposto che per pudore e riservatezza avrei preferito non parlarne con nessuno.
Ed invece ormai ne parlo con chiunque, rendendomi probabilmente noiosa e a tratti quasi "spiacevole",  perché, per capirci, ho sempre odiato le persone che parlano di questo bisogno fisiologico, della sua regolarità, dei problemi in viaggio etc etc.
Ma devo dire che questi mesi di astinenza dal cibo (quello buono intendo), di privazioni davanti a tavole imbandite e meravigliosi bicchieri di birra, di dolori persistenti e fughe verso casa, stanno mettendo a dura prova anche il mio proverbiale ottimismo, la mia naturale propensione al sorriso ed evidentemente anche il mio spiccato senso del pudore.
Proprio per questo oggi vorrei riuscire a raccontarvi questa avventura, perché, tra le altre cose, ho scoperto che il mio è un problema comune e diffuso e che quindi in tanti potrebbero riconoscersi nel racconto che sto per farvi.


IL RACCONTO DEL COLON IRRITATO
Cercherò di essere schematica così che anche coloro che nella vita possono mangiare pietre e non avere problemi collaterali (li odio tutti) potranno mettersi nei nostri panni.

SINTOMI
Inizi a stare male, prima raramente, poi sempre più spesso. Inizi a sentirti a disagio se il bagno di casa tua è lontano più di un isolato, ogni tanto senza una ragione ben precisa fuggi, sotto lo sguardo basito dei tuoi commensali, al posto della pancia hai la sensazione di avere un palloncino. Poi peggiora e convivi con il dolore. E stai male anche se hai mangiato una fettina, mentre gli altri si mangiavano una pizza salsiccia e gorgonzola.

DIAGNOSI
Pensi che sia sufficiente andare dal medico, fare un po' di dieta, che è estate e ne faresti a meno, ma va beh, pensi che le pastiglie saranno miracolose proprio come quelle che prendi per il mal di testa o se ti duole un dente.
Invece niente, non passa.
E inizi a entrare nel tunnel del dover dare qualche spiegazione, perché all'improvviso tu che ti avventavi come una belva sulla pizza, ora mangi mezza fettina.
Insomma inizi a beccare i primi volti del terrore, i primi "ci sono passata anche io", "io sono un anno e non ne esco" e pensi, "mio dio che esagerazione", però in effetti anche tu non migliori.
Ecco che nella tua vita entra la parola COLON IRRITABILE. 
Temutissimo, difficile da curare, "è una questione di equilibrio", devi evitare tutti i cibi che lo irritano (praticamente tutto ciò che di commestibile esiste al mondo), però "prima o poi ci conviverai", perché dal colon irritabile non si guarisce.
La cosa si fa più complicata perché per diagnosticarlo devono escludere tutto il resto e quindi inizi con: ecografia dell'addome, intolleranza al lattosio, celiachia, parassiti giapponesi, parassiti sardi, batteri e analisi di ogni tipo.
Con la minaccia sempre latente delle odiatissime gastroscopia e colonscopia, che ancora non me le hanno fatte perché pare che io sia giovane e che se si possono evitare è meglio.
Morale: sto male da luglio, una terapia è stata come bere acqua, l'altra è stata bella finché è durata (poco, molto poco), i fermenti lattici funzionano solo secondo i medici e i farmacisti, sono geneticamente predisposta per la celiachia, ma non ho sviluppato anticorpi, quindi sono l'atipica degli atipici. E allora via con la dieta senza glutine per 10 giorni per vedere come va ( per ora peggio di prima). Poi c'è il Giappone quindi andiamoci giù pesanti con la microbiologia che il parassitologico normale non serve a nulla (perché me l'avranno fatto fare quindi non si sa).
Ovviamente ognuna di queste analisi, oltre a costare un occhio della testa, ci mette un mese ad arrivare.
Quindi non sorprendetevi se siamo giunti a dicembre e io non so ancora se il mio è davvero "solo" colon irritabile o se invece c'è qualcos'altro.

KIT DI SOPRAVVIVENZA
Chi di noi soffre di questi spiacevoli problemi, non può più uscire di casa come faceva un tempo. Tutto va programmato e ponderato. E naturalmente accompagnato da un immancabile kit di sopravvivenza: salviette (io che non ho mai avuto in borsa neanche i fazzolettini), farmaci, dall'imodium al buscopan, dai fermenti lattici al debrum, insomma una busta di pastiglie e pastigliette che nelle situazioni più gravi ingurgiti senza misura, in preda al panico, una mappa mentale di tutti i bagni "agibili" presenti in zona e nelle case di persone molto amiche alle quali potresti, nel momento della disperazione, suonare il campanello e una bella canottiera che protegga la nostra pancia dai "colpi di freddo".
E poi naturalmente un pacco enorme di PAZIENZA.

CONSIGLI - PARERI - E TUTTO QUELLO CHE TI SENTI DIRE IN 5 MESI
Non c'è persona che non conosca qualcuno con i sintomi simili ai tuoi.
Quindi ognuno ha la sua personale teoria che naturalmente si trasforma presto in diagnosi CERTA.
Ne ho sentite di tutti i colori.
Ci sono gli appassionati delle intolleranze alimentari (saranno le uova, saranno i lieviti, sarà il nichel...), prove che fanno dai biologi ai santoni, la cui cura varia a seconda dei casi dalla dieta ai fiori di bach.
Di chi tu ti possa fidare veramente è un mistero. E anche i medici sembrano i più scettici riguardo al tema.
Poi ci sono quelli che te l'hai preso in Giappone, quelli che devi andare a Bologna tanto a Sassari non ci capiscono nulla, quelli che sicuramente è stress, quelli del "sei celiaca", quelli che proprio come loro neanche tu risolverai mai.
C'è la categoria degli imodium preventivi, quella del "ti prendi due buscopan e te ne freghi", ci sono quelli che stanno come te, ma mangiano uguale ("che io penso: proprio come me non deve essere visto che crepo dal dolore e sto sempre male facendo una dieta che in confronto i monaci buddisti vegani si sfondano di roba buona, se me ne fregassi sarei già morta "), quelli che "neanche un po' di porcetto? Ma se è carne! Non ti farà male pure la carne!".

Forse tra tutti, i miei preferiti sono quelli del "è stress, il matrimonio, l'organizzazione". A parte che sono passati quasi sei mesi, ma io ad organizzare il mio matrimonio mi sono divertita, non stressata.

Detto questo visto che sono mesi che esco di casa e non so mai cosa mi potrà succedere, mesi che guardo la gente mangiare un sacco di cose buone (due matrimoni, un'andata in agriturismo, un paio di compleanni, più qualsiasi altra uscita del fine settimana, vassoi di pastine, torte al cioccolato, pizze a volontà etc) mentre io mi godo l'ennesima pasta in bianco o mi astengo dal mangiare, dopo che ho dovuto prendere atto che il mio colon ha il potere di condizionare la mia vita, da quella sociale a quella lavorativa, beh è ovvio che un po' di stress lo avrò pure accumulato.

Comunque lo fanno tutti perché mi vogliono bene, perché mi vogliono aiutare, perché sperano che la loro "ricetta magica" funzioni anche con me. Lo fanno in assoluta buona fede.
E' che sono io a non poterne più.
Ed ecco che per questo penso ci si debba concentrare sui lati positivi. Sono pochini a dir la verità, ma faccio il possibile.

LATI POSITIVI
Sono dimagrita parecchio, peso come quando avevo 20 anni. Questo significa mediamente 8 kg in meno dell'inverno scorso. La poca gente rimasta che non sa che sto male, mi incontra e mi dice "Sei in formissima! Una ragazzina, il matrimonio ti ha fatto bene!". Io porto a casa il complimento, ma mi vien da ridere perché è il periodo della mia vita in cui sono meno in forma.
Ho scoperto dentro di me una forza che non immaginavo di avere. Non sono mai riuscita a resistere a niente che mi piacesse e che mi si presentasse sulla tavola. Ora sono capace di imprese epiche. A discapito dell'umore, ma non si può mica avere tutto.
Mi sono resa conto che se anche il cibo era una delle cose che mi rendeva più felice, non era certo l'unica.
C'è per esempio la musica, che per fortuna digerisco senza controindicazioni. :-)
Ho due ossessioni al momento.
Le pubblico, sia perché mi piace condividerle, sia perché troverei sgradevole aprire questo post con una bella immagine del colon.
La prima è il nuovo singolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti - La mia vita senza te (domani esce l'album - oleeee), la seconda è Niccolò Fabi con "Una buona Idea". Vi metto anche gli Amari che sono giovani, friulani e un sacco simpatici, il loro nuovo singolo si chiama "Il tempo più importante".

Per chi avesse avuto il coraggio di arrivare alla fine di questo interminabile post dico "grazie, so che ti dispiace, che sei preoccupato e che vorresti consigliarmi la tua ricetta. Fallo, ma solo dopo avermi detto che sembro una ventenne in forma smagliante".
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10 commenti:

  1. Sei bellissima e in forma strepitosa, anche mia mamma mi ha detto l'altro giorno:"ho visto C., sta benissimo, sembra una ragazzina"...
    Detto questo: immagino che ti saresti risparmiata di essere fonte di tanta solidarietà e ammirazione ma per me lo sei e spero soltanto che questa cosa sparisca repentinamente come è arrivata, lasciando a te il ricordo di un periodo diciamo - eufemismo di sintesi - "complicato" e a noi un post come sempre brillante, evocativo di tanta sofferenza ma anche di grande coraggio e spirito combattivo di fronte al quale mi auguro che il colon irritabile soccomba al più presto...
    Forzaaa! Un abbraccio stretto

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Sei una ragazzina in forma smagliante, la vita matrimoniale ti fa davvero bene! (Invece quando lo dicono a mio marito c'è sempre sottinteso che lo faccio mangiare troppo poco).
    Detto ciò: un po' ti capisco. Nei due mesi di attesa della colecistectomia causa maledetti calcoli, non potevo mangiare nulla di nulla: pasta bollita senza olio né parmigiano, carne bianca cotta nell'acqua, té e due fette biscottate a colazione, verdure bollite ma mica tutte, mela e camomilla. Oltre a quasi tre litri d'acqua al giorno. Non avevo effetti collaterali se uscivo, questo è vero, ma mi sarei buttata da un ponte perché ero triste e completamente senza forze, aprire una caffettiera era impresa titanica.
    Certo, portavo jeans taglia 25 e pesavo 44 chili, avevo in vista delle meravigliose ossa che nemmeno sapevo esistessero, ma volevo solo finire sotto i ferri e risolvere la questione. Perché io la soluzione l'avevo. E non posso pensare che tu non ce l'abbia o l'avrai; arriverà, forse tardi e avrai vissuto mesi orribili, ma pensa a Drake Diener e al suo morbo di Crohn. Ieri ha fatto 6 su 8 da 3, ti do poche settimane di tempo per raggiungerlo :)

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  4. Eheheheh, io ho pensato anche di avere il morbo di Trevis, ma i sintomi non sono poi così compatibili...cmq vedi una volta che hai la diagnosi, ti dai pace e risolvi!! Cmq ho raggiunto il mio peso forma per davvero, senza che ancora emergano ossa strane! Quindi almeno questa soddisfazione me la tolgo! Grazie della solidarietà prima o poi ne uscirò e mi sfonderò! Per la cronaca ho cercato anche i calcoli alla colicisti, ma non ce li ho! La dieta però la fece mio padre e la ricordo terribile!

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  5. "Caspita, sembri una ventenne ed in forma smagliante!!!". Ora ti senti meglio? Scherzi a parte, mi sono divertito tantissimo a leggere cio' che hai scritto, specialmente la parte in cui tutti sono pronti a rigurgitarti addosso una diagnosi a mo' di Dott. House. Non so se tu ne abbia mai sofferto prima d'ora, pero',se posso, vorrei dirti in breve la mia storia. Io ho quasi 30 anni e con questo mostro "zuzzurellone" chiamato Colon Irritabile ci sono praticamente nato. Contrariamente alla taglia che porti, la cosa strana è che io di peso resto sempre uguale pur avendo un intestino iperattivo. Ho fatto mille analisi: da quelle del sangue all'agopuntura, dalle "invasive" a quelle "meditative". NIENTE. Benedico solo chi ha inventato quello pseudo-oppiaceo chiamato Loperamide o da me ribattezzato "Lo-merda-mite": perchè pare che il mio intestino per funzionare correttamente ha bisogno di essere "drogato".
    Io la chiamo patologia socio-invalidante, nel senso che quando devi uscire (soprattutto nei weekend o presenziare in qualche appuntamento importante), mentre per l'intera umanità è tutto normale, per te equivale ad un intensissimo piano di battaglia come quello di Cesare in Gallia (forse e' stato più semplice per Cesare). La nostra guarigione non ci sarà mai, per un semplice motivo.
    Non si muore, ergo l'industria farmaceutica ha a cuore i tuoi soldi elargiti in pillole anti-visita-in-bagno e fermenti lattici MORTI. Morti perche' non fanno un cavolo di niente.
    A meno che non si accenda un lumicino in fondo al tunnel e da un momento all'altro, tutti quelli come noi (e soprattutto come me), costretti a vivere al 70% sulla barra di caricamento di un qualcosa chiamato "Vita", riescano a condurre FINALMENTE una vita normale grazie a qualche farmaco, creato da scienziati affetti da colite. Sarà cosi' che le nostre paranoie saranno uguali a tutto il resto della popolazione vivente e pensante e non più legate solo ed esclusivamente ad un qualcosa di circolare, dall'aspetto svampito con un sorriso nero "ellittico", con il tatuaggio FLUSH (perche' fa fashion).
    Ma la vedo un po' irrealizzabile, almeno per i prossimi 500 anni.

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  6. In preda a quello che dicono essere un dolorosissimo colon irritabile sono arrivata qui.
    Come è finita? La tua soluzione magica? :-)
    Fatico ancora a credere tanti sono i dolori che il mio sia uno stupidissimo colon irritabile... !!!

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  7. Ciao! Scusa, sono mancata dal mio blog per un bel po' e non ho visto il tuo commento.
    Com'è finita?
    Diciamo che per un bel po' di mesi ho mangiato poco e solo quelle pochissime cose che mi facevano meno male delle altre.
    Piano piano le cose sono migliorate e dopo un anno ho iniziato a vedere la luce.
    Un po' ho imparato a riconoscere cosa mi facesse proprio male, un po' il tempo ha fatto il suo, fatto è che sono tornata "quasi" normale.
    Dico "quasi" perché in realtà continuo ad essere molto sensibile, mi auto-regolo parecchio, basta un periodo in cui degenero che il colon mi ricorda che devo fare da brava, ormai mangio quasi tutto ma con attenzione. Prima andavo in pizzeria una volta a settimana (minimo), ora se mangio una pizza una volta al mese è tanto.
    Se posso darti un consiglio, evita tutte le 3000 cose che ti danno e che contribuiscono solo a peggiorare la situazione, cerca di capire cos'è che ti fa stare meglio e cosa peggio e comportati di conseguenza.
    Piano piano starai meglio e sarai più serena, anche quello aiuta.
    In bocca al lupo!!
    (ps il caldo peggiora la situazione, infatti io in questa estate torbida sono stata male come non stavo male da mesi e mesi)

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  8. Pensavo anch'io non si potesse guarire ma ho trovato un sito e una guida che mi ha aperto un mondo. Spero di poter aiutare qualcuno. A me è valsa la pena credetemi

    http://infoutili.blogspot.it/2015/09/il-colon-irritabile-come-risparmiare-la-salute-e-guadagnare-benessere.html

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  9. Date un'occhiata qua :

    http://www.risparmioebenessere.it/2015/10/colon-irritabile-rimedi-naturali-per-risparmiare-la-salute.html

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