sabato 3 agosto 2013

Ferie: lavori in corso


Provo sempre un certo senso di spaesamento nel momento in cui arrivano le ferie.
Come il pomeriggio che precede una festa, la strada che ti divide dall'aeroporto, i minuti prima di incontrare un amico che non vedi da tanto.
E' uno strano insieme di felicità, attesa, aspettative, curiosità per qualcosa che hai immaginato e che ora sta per succedere davvero.
E' la vertigine per tutto il tempo libero che ti aspetta, un tempo che va onorato, riempito, vissuto. 
Un tempo che è anche i pensieri che hai rimandato, le scelte che hai posticipato, i libri che non hai letto, le cose che non hai fatto.
Perché le vacanze sono anche questo, sono l'intervallo alla routine dei nostri giorni tutti uguali, alle abitudini degli orari di ufficio, della palestra due volte a settimana (così per dire eh, che io di palestra quest'anno non ne ho fatto neanche un minuto...), delle pause pranzo, degli aperitivi prima di crollare sul divano e dei fine settimana per socializzare.
Non mi fraintendete (nè maledite voi che di ferie non ne avete) è lo spaesamento più figo che si possa immaginare e in questa mattina di sabato me lo voglio godere fino in fondo.
Perché mica dura tutte le ferie, io per lo meno mi adatto subito al dolce far niente, alle giornate che scorrono senza assilli, ai risvegli senza sveglia, ai pomeriggi al mare fino al tramonto, alle uscite tutti i giorni, alle 10 ore di sonno senza sensi di colpa e a tutte quelle cose belle che si fanno in vacanza.
Quando vivi lontano da località di mare o di montagna, l'attesa delle ferie viene funestata dalle continue domande di colleghi ed amici "come ti sei organizzata per le ferie?", "dove vai, con chi vai, cosa fai?" che se per caso non sei riuscito a trovare un compagno di viaggio, o non hai i soldi per andare in Puglia, o semplicemente hai deciso di tornare a casa a trovare i tuoi, ti senti il più sfigato della terra.
L'ho scoperto nella mia estate fiorentina e negli anni di lavoro a stretto contatto con la sede di Prato della mia azienda e da allora mi sembra ancora più bello vivere in Sardegna nei mesi d'estate.
Qua infatti le vacanze non sono uno stress o una competizione da vincere, qua si possono fare anche senza farle per davvero. Qua il mare ce l'hai vicino a casa, puoi goderti il lusso di non pianificare troppo, di lasciare che le ferie facciano il loro corso senza ansie né frustrazioni.
Io però un viaggetto me lo sono organizzato, 4 giorni per respirare lontano dall'isola, sulla terra ferma e straniera.
Andiamo a Tolosa a trovare degli amici, passiamo da Girona perché ryanair è sempre la più conveniente, ci fermiamo un giorno in Catalunya, affittiamo una macchina, mangiamo in un ristorante che è un sogno e poi vediamo un po' che succede.
Ma non oggi e neanche domani, si parte venerdì prossimo, quando le ferie si saranno già impossessate di noi, quando il sole avrà definitivamente inscurito la nostra pelle e le tante birrette con gli amici avranno scassato il mio colon.
Insomma si parte il nove agosto e si torna in tempo per i candelieri.
Ma quella della Faradda è tutta un'altra storia e io ve la racconterò a tempo debito.

Nessun commento:

Posta un commento