lunedì 7 maggio 2018

Tempo di compleanni


La Piccola I. ha compiuto 4 anni, cresce davanti ai nostri occhi increduli, è già tante cose che prima non era e non è più del tutto quella che è stata.
Raccontare questi 12 mesi sarebbe impossibile perché ogni giorno è stato una parola nuova, un pensiero più complesso, un capriccio nuovo di zecca, una scoperta rivelata, una strada iniziata e poi conclusa.
Questo terzo anno è iniziato con un compleanno strampalato, la prima volta in cui la Piccola I. ha detto "ma io voglio invitare le mie amiche" e noi ovviamente eravamo impreparati.
Si è concluso con la sua prima festa ai gonfiabili, con amici e compagni di classe, trucca-bimbi e baby-dance compresi, la torta di Frozen, un'infinità di regali e la sua felicità che forse così non l'avevamo mai vista.
E' passato questo terzo anno accompagnato da una pancia che cresceva e da una nascita tanto attesa.
La paura di vedermi in ospedale, la mia assenza, un fratellino che non era come lo aveva immaginato, l'amore condiviso e tante emozioni che non sapeva dove mettere ma che ha saputo incredibilmente raccontare. "Ho capito che essere la sorella maggiore è molto complicato, non sono sicura di volerlo fare", ha dichiarato un giorno e così abbiamo capito che non era più la pupetta di un tempo.
La Piccola I. in questi dodici mesi è passata dal nido alla scuola materna, dal lettino al letto dei grandi, ha buttato il ciuccio, ha imparato ad andare in bici e in monopattino, a scrivere il suo nome, a ripetere le filastrocche a memoria, ad andare in bagno e a lavarsi i denti, è sempre Guffetta, ma le piace anche Frozen, ha lasciato la casa di Peppa Pig perché ora gioca con le Barbie, non ha più paura degli scivoli alti, è andata per la prima volta al Luna Park e il rosa continua, ahimè, ad essere il suo colore preferito.
Non dorme più il pomeriggio la Piccola I., ma la notte va a letto un po' prima, mi vuole vicino per addormentarsi, ci facciamo le coccole, ci raccontiamo le cose che ci sono piaciute di più della giornata e quelle che ci sono piaciute di meno e poi una storia che basta sempre per sentirla russare.
Insomma metterla a letto non è più uno strazio fatto di frustranti ed infiniti tentativi, ma un momento solo nostro, un abbraccio caldo, delle confidenze appena sussurrate, un modo per sentirci vicine.
La Piccola I. è sempre più un essere pensante e quindi curioso, ironico, permaloso, polemico.
Soprattutto polemico, ecco. 
Possiamo affermare che il caratterino della Piccola I., nonostante le sue fragilità, resta bello tosto e può capitare di incontrarci per strada, lei che urla come un'ossessa ed io che un po' faccio la zen, un po' la minaccio sottovoce, un po' perdo le staffe e urlo più di lei.
Capita che tutto questo avvenga semplicemente perché non vuole mettersi il giubbotto.
Perché con la Piccola I. è sempre una contrattazione, un "no, ma io", un "quello non lo voglio, voglio l'altro", un "ma io voglio restare, voglio fare, voglio mettere". 
Un unico straziante "no, però mamma aspetta", condito da frasi del tipo "non si deludono i bambini", "in questa casa devo fare tutto io", "non sono solo i grandi quelli che possono comandare" e una bella serie di recriminazioni che ci fanno pensare che la sua adolescenza sarà un incubo a cui difficilmente riusciremo a sopravvivere.
La nostra piccola suffragetta è però anche un concentrato di affetto, di coccole, di allegria, di divertimento, di curiosità, un concentrato di voglia di vivere che non può che essere contagioso.
Quattro anni in sua compagnia, quattro anni di amore e di vita, quattro anni e davvero ora ci chiediamo come abbiamo potuto vivere senza.
Tanti auguri Piccola I. e si, alla tua prossima festa di compleanno manca esattamente un anno (o poco meno) e no, non è domani, ma neanche in estate, è proprio l'anno prossimo, dopo natale, dopo la befana e ancora dopo, e si compirai 5, ma ora goditi i 4 e non avere fretta che noi non ne abbiamo.





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