Stare un mese senza scrivere un post farebbe inorridire anche il blogger più inesperto, ma ho le mie buone ragioni che vanno ad aggiungersi alla pigrizia e al desiderio di non stare troppo al PC dopo l'orario di lavoro.
Questo spazio così confusionario e poco coerente è nato con ben altri intenti, ma la sua vera identità ha preso il sopravvento da subito, senza io potessi, e in certo senso volessi, oppormi.
E così che è diventato un blog molto più personale di quanto avessi previsto, con il quale non posso che rapportarmi con totale sincerità e trasparenza.
Questo non vuol dire che passi il mio tempo a raccontare i fatti miei, ma significa che, se sono incinta e ancora non lo voglio scrivere, non riesco a fare finta di niente e a postare ricette e finisco per non scrivere proprio.
Eccola qua la mia buona ragione! Sono in attesa di una pupa che presumibilmente, se tutto va bene, nascerà ad Aprile.
Non c'è niente da nascondere, voi direte, e avete ragione, eppure questo è un evento che nasce da ciò che di più privato ci possa essere e che poi all'improvviso, senza che tu sia realmente preparata, diventa un fatto pubblico.
Così pubblico che tutti ne parlano e se ne sentono partecipi e questo è bellissimo e ti fa sentire bene (anche se vedremo alla resa dei conti, quando la pancia si sarà trasformata in un esserino che piange, mangia e fa la cacca, quanti continueranno ad avere il medesimo entusiasmo). Ma quando dico tutti, dico tutti, anche gli sconosciuti, gli antipatici, quelli che prima non ti salutavano o con i quali hai scambiato solo chiacchiere superficiali.
Ecco quindi che ti trovi a dover rispondere alle domande più intime, ad ascoltare i racconti privati di persone di cui non sai neanche il nome, ecco che inizi a temere che la tua tanto amata privacy non tornerà mai più.
Quindi finché la cosa non è diventata così evidente da strappare un sorriso anche al giornalaio musone, ho evitato di darne il bando, a meno che non si trattasse di persone amiche e vicine.
In effetti, starete pensando, in questo blog ci capitano forse solo loro, ma vi giuro che ogni tanto, per sbaglio, ci finisce anche gente con cui ho meno confidenza o che non conosco.
E in questi mesi mi sono resa conto che scrivere un post e far finta che nella mia vita non stesse iniziando una rivoluzione, era per me una fatica doppia.
Ne approfitto anche per mettervi in guardia perché state correndo un grande pericolo.
No, non parlo del pericolo di rimanere incinta, ma di avere a che fare con una blogger, cioè io, che ha sempre adorato i blog delle future-neo-esperte mamme.
Potrebbe essere la svolta, potrei realizzare un sogno, potrei scrivere post su post su quale modello di trio conviene o su come ci si sente ogni volta che qualcuno che non conosci ti tocca con insistenza la pancia.
Perché dovete sapere che essere incinta è tutta un'avventura e non solo, ovviamente, per ciò che sta per succedere nella tua vita, per il tuo corpo che si trasforma, per questo essere vivente che balla il twist nella tua pancia, ma anche per come cambia il mondo attorno a te.
Trascurando la sopracitata privacy, ti trovi a dover sostenere le conversazioni più incredibili con donne (gli uomini devo dire non vanno oltre il "tutto bene?") scatenate: ci sono quelle che "come la maternità non c'è nulla" e solo chi ha fatto un figlio può avere un ruolo nel mondo, quelle che loro non lo vogliono e non riescono proprio a non dirti che stai facendo la cazzata della tua vita, quelle che ti devono raccontare la loro via crucis e danno per scontato sarà anche la tua o quelle sadiche che non si astengono dal descriverti i particolari più inquietanti, i parti più tragici delle loro amiche e i 1500 accidenti che ti verranno (si, lo danno per scontato che soffrirai di qualcosa che minerà la tua stessa dignità e che possibilmente distruggerà il tuo rapporto di coppia).
Per fortuna è anche pieno di persone normali, discrete, entusiaste e partecipi, persone che sanno farti sentire il loro affetto e che continuano a parlarti anche di politica o di trucchi.
Ci tengo a precisarlo e a ringraziarle perché è per merito loro che sono riuscita (e riesco ancora) a mantenere un sorriso di cortesia quando al mio "si, sono incinta" la donna scatenata del momento immediatamente ribatte con un "e come stai? eeeh, ora inizi, ora ti verranno le emorroidi e tutto il resto".
E giuro che non sto scherzando. Non sono mai stata superstiziosa, ma in questo periodo faccio corna in quantità (corna che per ora devo dire hanno svolto la loro funzione, perché - e le rifaccio - sto benissimo, alla faccia delle pindacce e delle emorroidi).
Insomma la notizia ve l'ho data, la mia-nostra avventura è iniziata, il percorso sarà lungo, faticoso e pieno di ostacoli, ne siamo consapevoli e ci auguriamo solo che non ci abbandoni mai la nostra proverbiale auto-ironia.
E adesso che non ho più scuse, mi tocca almeno un post a settimana.
E adesso che non ho più scuse, mi tocca almeno un post a settimana.
e sì, si è fatto attendere il post "rivelatore" ma è bello leggere di chi generosamente condivide i propri pensieri ed esperienze. dà un caldo senso di vicinanza. grazie! :)
RispondiEliminaMeglio tardi che mai! Ora non ho proprio più scuse ;-)
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