venerdì 7 febbraio 2014

Banana bread e tutto passa...anche i corsi pre-parto



Finalmente una giornata di sole. Ci voleva per me che sono meteoropatica e per i miei ormoni che sono stati tanto allegri in questi mesi, ma che ultimamente mi hanno giocato qualche scherzetto, facendomi svegliare con un muso lungo da competizione.
Insomma nei giorni che hanno preceduto questa bella mattina di sole, ho combattuto contro il freddo, il grigiore e il malumore, grazie al forno acceso e a un bel profumo di torta in giro per la casa.
Il dolce in questione è il mitico BANANA BREAD, una sorta di pane-plumcake di origine USA che forse avrei continuato ad ignorare (commettendo un errore imperdonabile) se la mia amica Sara non me l'avesse fatto conoscere ed assaggiare.
Ragazzi, il BANANA BREAD è una goduria, è diventato uno dei miei dolci per colazione preferiti ed è anche un po' una droga, si fa fatica a smettere, anche se sono le 16, hai finito di pranzare alle 14 e non dovresti eccedere con i dolci.
In questi giorni è stata la mia coccola al risveglio (e non solo), il modo migliore per buttarmi sotto un bell'acquazzone e catapultarmi con ritardo cronico al terzo incontro del corso pre-parto.
Corso pre-parto che è quasi un lavoro visto che ieri siamo entrate alle 9 e abbiamo finito alle 12.
Non saprei dirvi se è proprio quello che mi ci vuole, non sono convinta al 100%, ma non riesco a non andarci.
Diciamo che può essere interessante (e anche divertente) conoscere persone che stanno vivendo la tua stessa esperienza nel tuo stesso esatto momento. Diciamo anche che l'ostetrica è una tipa ironica, il che non guasta, ed anche abbastanza cruda, qualità che sinceramente apprezzo quando si parla di certe cose.
Penso però che non sempre sapere tutto ci faccia stare più sereni e che forse anche l'incoscienza possa esserci amica.
E poi non amo gli "assolutismi", ma di questo potrò parlare solo dopo esser diventata mamma. Solo quando sarò sicura di non essermi anche io trasformata in un dittatore talebano dell'allattamento al seno costi quel che costi, del "ogni volta che piange lo fai ciucciare e si calma" (il che vuol dire che ti trasformi in un ciuccio vivente ed ovviamente insostituibile), del "in sala parto lotterò per partorire come le donne africane nel deserto" o del "ok la partoanalgesia, ma rallenta, ma può non venirti il latte, ma possono usare il vacum ma ma ma ma..." (per la cronaca io per ora sostengo con convinzione l'aiuto della chimica e della mitica epidurale). Quanto al gruppo ho potuto notare una sconcertante maggioranza di donne che non lavorano, che prima lavoravano e che ora non trovano, insomma di casalinghe non per scelta, che la maggior parte delle mie compagne-di-pancia da quando è incinta è diventata parte integrante del divano di casa (e che quindi io al confronto sembro la super-mamma-incosciente che non sarei mai voluta sembrare) e che uno degli argomenti più gettonati è la "suocera".
Insomma posso dire che senza un confortante BANANA BREAD ieri non sarebbe stato lo stesso.

La ricetta che vi propongo è un mix tra quella di Sara e quella di Laurel Evans, la mia guru quando si tratta di cibi targati USA.
Vi dico già da ora che per una buona riuscita di questo dolce sono fondamentali alcuni accorgimenti:
- le banane devono essere stra-mature, di quelle che nei negozi vendono a prezzo ribassato perché non le compra nessuno, schiacciarle con la forchetta dovrà essere una passeggiata. Quindi non fatevi prendere dalla fretta, mettetevi a fare il vostro banana bread solo quando banane avranno la buccia nera e saranno un po' mollicce;
- al posto del lievito per dolci usate il bicarbonato, non so bene perché, ma l'effetto è diverso. Viene su meglio, più gonfio e la banana non si deposita sul fondo;
- lo stampo da usare è quello del plumcake e non va riempito fino all'orlo se no il disastro è dietro l'angolo.

Ma facciamo le cose per bene e iniziamo dal principio.

INGREDIENTI
3 o 4 banane stra-mature
250 gr di farina
150 gr di zucchero
1 pizzico di sale (Laurel mette mezzo cucchiaino, ma per me è troppo)
2 uova
1 vasetto di yogurt
70 gr di olio di semi (Laurel Evans mette il burro, Sara l'olio, io ho scelto l'olio mettendone meno di Sara e aumentando la quantità di yogurt)
un cucchiaino di bicarbonato
mezzo cucchiaino di cannella (io non lo metto perché non la amo, ma credo possa starci alla grande)
noci (facoltative, questa volta non le ho messe per ragioni caloriche, ma ci stanno benissimo e sospetto che lo stesso valga per le gocce di cioccolato)
(Laurel Evans mette anche mezza tazzina di caffé espresso, io non l'avevo e ho rimandato l'esperimento alla prossima volta)

PROCEDIMENTO
Accendete il forno statico a 190 gradi e preparate la teglia da plumcake per un pane da 22 cm circa (imburrate o usate la carta forno).
Schiacciate con la forchetta le banane (non c'è bisogno di dirvi che prima dovete togliere la buccia, vero??). Lasciatele da parte e in una ciotola mescolate tutti gli ingredienti secchi: la farina, lo zucchero, il bicarbonato e la cannella. Poi in un altro contenitore mischiate le banane schiacciate con le uova, quando sono ben incorporate aggiungete lo yogurt e quindi l'olio.
A questo punto dovete unire la parte secca a quella liquida, io vi consiglio di aggiungere "le polveri" poco alla volta, incorporandole dal centro verso l'esterno, cercando di evitare i grumi (anche se gli americani di questi grumi ne vanno pazzi).
Quando il composto sarà bello liscio aggiungete le noci, se avete optato per metterle, e versate tutto nella teglia da plumcake che avete precedentemente imburrato o foderato con la carta da forno.
Ci vogliono almeno 50 minuti a 190°.
Fate la prova dello stecchino e aspettate che il banana bread raffreddi!
E sappiate che giorno dopo è ancora più buono.







2 commenti:

  1. Beh, io non so perchè,ho provato ad iscrivermi al tuo blog ma non ricevo le mail di notifica; ti 'vedo' solo quando ti condivide Funtana Noa B&B, e quello che leggo mi piace. Oggi proverò a diventare di nuovo tua followa... conserverò la ricetta del banana bread per tempi di minori restrizioni caloriche (la settimana prossima farò qualche giorno a Londra, perciò prevedo già tutti i millemila tipi di muffin -triple chocolate, blueberry, lemon and poppy seeds!- jacket potatoes e birretta), ma sono molto curiosa di provarlo. A quasto punto domanda: non è nominato l'onnipresente pizzico di sale dei dolci. E' una dimanticanza, non ci va proprio o il bicarbonato lo sostituisce? Grazie e buone cose, quali esse siano!

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  2. Ciao! Non so come mai non ti arrivino le notifiche, ma se in privato mi vuoi mandare la tua mail alla peggio ti aggiorno io ogni volta! :-)
    Per quanto riguarda il pizzico di sale l'avevo dimenticato (ora ho corretto), anche se per me è proprio un pizzico!
    A Londra potrai farti delle belle mangiate di dolcetti, pasticcini, muffin, ma anche delle gran belle bevute...beata...
    Il banana bread può sempre aspettare!
    Alla prossima,
    Carla

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