martedì 2 agosto 2016

Madre degenere - Capitolo primo



Prima che iniziate a leggere, a commentare, a sbuffare, a lamentarvi, lo dico subito: si fa per scherzare.
Le madri degeneri sono altre e no, non credo di meritare una segnalazione ai servizi sociali.
Però oggi sono in vena di sincerità e dopo un fine settimana in cui mia figlia ha mangiato più cracker che qualsiasi altro cibo, mi sento di dichiarare senza pudore che sono una madre degenere.


E lo sono da sempre, da quando la Piccola I. è nata e ho iniziato a consumare un numero infinito di salviette che, oltre a essere poco ecologiche e ad intasare qualsiasi water in cui ti venga in mente di buttarle, non sono certo consigliate per l'igiene di neonati e bambini. Però è inverno, è vestita da capo a piedi, appena tocca l'acqua urla, chi ha voglia di farle il bidè?  Oppure siete sulla porta, in ritardo come sempre, e vi ricordate di non averle cambiato il panno, che fate le togliete scarpe, calze e pantaloni? Insomma una salvietta ti salva la vita, soprattutto se oltre che degenere, sei pure pigra.

Sono inoltre capace di farla stare un mese con la frangia che le va sugli occhi e non ho neanche l'autorevolezza necessaria per indurla all'uso spassionato dei fermagli. Le nonne mi mandano messaggi di fumo e lei si sposta i capelli di continuo infastidita, ma io il sabato mattina finisco sempre per dimenticarmene o per preferire un caffè con le amiche (Piccola I. compresa) che una session dal parrucchiere.
Ora con il caldo estivo mi sono mossa a pietà e le ho fatto tagliare i capelli.
Come? Con un caschetto corto, troppo corto, un mix tra un paggetto e una giovane alternativa fresca di erasmus nei Paesi Baschi. Non le dona, lo so, ma così dura di più e se ne riparla a settembre.

I cartoni animati, la tv, l'ipad e perfino il telefono sono miei preziosi alleati.
No, non la piazzo davanti alla tv tutto il giorno e non ho ancora scaricato nessun gioco di cui possa drogarsi, ma ci sono momenti in cui la galleria immagini del cell, Pippi Calzeunghe e inquietanti video di mani che sbucciano ovetti kinder, sono la chiave per la serenità.
La Piccola I. poi non andrebbe mai a dormire e i cartoni sono propedeutici al sonno.
Da quando l'abbiamo scoperto le proponiamo lunghe sedute di Peppa Pig, nel tentativo disperato di sedarla e riuscire a farla addormentare ad un orario compatibile con la vita civile.
Sono consapevole che sarebbe meglio un libro, ma non è altrettanto efficace e prevede che sia io a doverlo leggere a ripetizione per un numero di volte infinito ed io, a differenza sua, mi addormenterei in un nano secondo.

Mento, il meno possibile, ma mento. Anche in questo caso spesso è una questione di vita o di morte.
"L'altalena? Amore l'altalena ora è a nanna". Sono le dieci di notte e l'idea di dover piazzare un'altalena al centro della stanza e spingerla in piedi mentre la si tiene ancorata la pavimento, mi devasta. E mi devasta anche pensare alle conseguenze che un veritiero "no Piccola I. questa è l'ora della nanna" potrebbe avere sulla serenità familiare già altamente compromessa da una figlia nottambula.
"No, la televisione di mattina non funziona. Non si accende. Guarda, è rotta".
"Il vestito di velluto?Amore siamo a luglio (vero) e poi è sporco (falso)."
"Si può comprare solo un uovo kinder per volta, non me ne fanno prendere due"
Sono bugie e le bugie non si dicono.
Sono modi per rimandare un conflitto che ha a che fare con la mia autorità e certe cose non si rimandano.
Insomma è sbagliato, ma ci sono momenti in cui non si ha la voglia, il tempo, la forza per fare le cose per bene e allora si cercano delle scorciatoie.
Scorciatoie degeneri, appunto.

E potrei continuare per un'altra ora perché la lista delle ragioni che mi rendono una madre degenere può essere lunghissima, ma ho un certo senso del pudore e per oggi basta così.
E voi? Quali regole sacre del "Manuale delle buone mamme"  infrangete in nome della sopravvivenza?
O sono solo io così disgraziata da impigrirmi per un bidè?
O da far cenare mia figlia con improbabili mix fatti di pezzi di pizza, yogurt portati da casa e gelati alla frutta pur di prendermi un aperitivo?











4 commenti:

  1. Cara Carla, spesso si diventa "madre degenere" dopo aver passato troppo tempo a studiare come non diventarlo. E la trasformazione in stanchezza e a tratti disperazione è presto in agguato. Mi ripeterò, ma la nostra fame di didattica pedagogica ci ha riempito di certezze difficili da smontare e di sensi di colpa da cui ormai non ci libereremo tanto facilmente. W gli aperitivi con le amiche con borse piene di craeckers e banane e OSANNA agli inventori di schermi ricchi di immagini e suoni. Brevi o abusati utilizzi, ma salvifici momenti per una salute mentale che non ha prezzo , per mamma e figlia!

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    1. Cara amica mia, ma infatti io me ne frego. Sia ben chiaro che il post è del tutto ironico e che da quando la tua omonima è nata non ho letto una riga, fosse una di manuali. I sensi di colpa quelli si, sono sempre in agguato, ma li scaccio via a suon di aperitivi :-)

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    2. Anche se a pensarci bene, mi ci vorrebbe un viaggetto a Palermo :-)

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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