giovedì 28 febbraio 2013

Crostata al cioccolato con ricotta e nocciole

Foto di Nicola Demurtas

Non è mai successo che postassi due ricette in tre giorni, ma che ci volete fare, ormai c'ho preso gusto!
La querelle post-elettorale continua, il PD ha aperto a Grillo, ma lui dice che non voterà nessuna fiducia, ma solo legge per legge.
Solo che non si potrà mai votare una legge se non si forma un governo e per fare un governo ci vuole una fiducia.
Bersani la può cercare nel MV5stelle oppure nel Pdl, non ha molta altra scelta.
Oppure se ne va a casa, che non è una bella notizia come sembra, perché significa rivotare con questa legge elettorale. E non subito, visto che Napolitano è nel semestre bianco e non può sciogliere le camere.
Qualcuno mi ha fatto notare che un ruolo importante lo giocherà proprio lui e che potrebbe prospettarsi un governo tecnico molto temporaneo.
Non lo so, come non so esattamente cosa voglia fare a questo punto il MV5stelle.
Vogliono che Bersani si allei con il Berlusca, così alle prossime elezioni sbancano i seggi?
Nessuno degli amici che ha votato Grillo ha risposto in modo chiaro a questa domanda.
Forse stanno cercando di capire cosa frulla nella testa del loro leader.
E io non lo sto chiedendo in modo polemico, anzi.
Un dialogo tra PD e Grillo mi sembrerebbe quasi una bella notizia, vista la situazione.

martedì 26 febbraio 2013

Elezioni, "grilli" per la testa e dei consolatori cheesecake salati

Foto di Nicola Demurtas

Eccoci reduci dalla lunga maratona elettorale.
Qualcuno sarà soddisfatto, qualcuno depresso, qualcuno incredulo.
Personalmente non sono sorpresa, anzi è andata proprio come mi aspettavo.
E questo non mi rende poi così felice, visto che le elezioni ci hanno riconsegnato un paese ingovernabile.
Mi dispiace per la sinistra italiana, l'unica vera sconfitta di questa tornata elettorale, benché formalmente abbia vinto per qualche manciata di voti.
Ancora una volta non ha saputo raggiungere la gente, parlarle, starle affianco.
Non sono dei grandi comunicatori, su questo non c'è dubbio, ma credo che non sia l'unico problema.
Per poter fare una campagna di comunicazione efficace bisogna avere qualcosa da dire.
Un'idea forte, un progetto chiaro, un programma nuovo.
E la coalizione di centro-sinistra non lo aveva o per lo meno non era diverso dai programmi che lo avevano preceduto e che avevano già ripetutamente fallito.
Nessuna persona nuova, solo volti noti, solo apparato di partito. Pochi hanno rinunciato all'ennesima candidatura, tanti hanno continuato a ritenersi, chissà perché poi, indispensabili.
Con quel fare un po' presuntuoso, del "ora ti spiego io cosa è meglio per te perché tu non lo capisci", hanno snobbato quel sentimento di indignazione popolare che nel paese c'è e si consolida ogni giorno.
Si sono sentiti esenti da colpe e invece non lo erano, non per la gente almeno.

martedì 19 febbraio 2013

Katmer turchi e gruppi d'ascolto davanti alla TV


Che settimana, ragazzi! E' un miracolo essere ancora vivi!
In soli sette giorni si sono concentrati Sanremo, la semifinale di Masterchef, San Valentino, la fine del Carnevale, le dimissioni del Papa, Pistorius che uccide (volontariamente o meno) la fidanzata, i meteoriti russi e le immancabili elezioni.
Lo so, il Papa e Masterchef non sono esattamente la stessa cosa, ma che ci volete fare?
Ci sono momenti della vita in cui il nazional-popolare che è in me prende il sopravvento.
E' il caso di Sanremo, quasi sempre imperdibile (diciamo che giusto la Clerici e pochi altri mi hanno fatto desistere) e come sempre degno accompagnatore di fantastiche serate all'insegna della critica, del gossip e della meraviglia.
Perché Sanremo è così, non smette mai di stupirti, come quando il podio se lo giocano Mengoni e quei simpaticoni dei Modà, invece di Silvestri e Gazzè, giusto per fare un esempio.
Poi ci sono da criticare gli ospiti improbabili, le puntate lunghe fino a notte fonda, i look più incredibili e l'immancabile Pippo Baudo.
Per la cronaca quanto a look e vestiti quest'anno vincono Malika Ayane con abito nero, schiena nuda, reggiseno dimenticato a casa e tette che vagano da tutte le parti perché questa libertà non se la possono permettere, il tailleur-mestizia con frangia anti-botox di Carla Bruni e gli short color avorio abbinati al bianco delle gambe di tale Annalisa.
Insomma Sanremo basta già da solo e conciliarlo con Masterchef non è stato semplice, anche se Cracco&co hanno vinto e la semifinale non me la sono persa.
Poi San Valentino, unica festa insieme a quella della donna che non ho mai festeggiato, ma che, qualora me la fossi dimenticata, ha invaso i post di tutti i blog che seguo con qualsiasi tipo cibo, dai biscotti alle lasagne, realizzato a forma di cuore. Che poi il 14 mi è pure venuta l'influenza, quindi direi che è stata una giornata da incorniciare.
Come se non bastasse, il Papa ha deciso di dimettersi e per 2 giorni skytg24 ha ignorato qualsiasi altra notizia che non venisse da San Pietro.
Ah poi c'è stato Pistorius e l'omicidio della fidanzata che io, ci tengo a dirvelo, è dal primo giorno che dico che sono gli steroidi, l'ho visto proprio la settimana scorsa in una imperdibile puntata di Law and Order (ehm lo so, ma ero malata) dove uno cercava di ammazzare il padre in uno scatto d'ira da steroidi...come vedete anche le serie tv servono a qualcosa!
Insomma settimana molto televisiva, se si esclude il Carnevale in nome del quale mi sono concessa qualche stravizio alla faccia del mio colon, con tanto di cena da ristorante stellato a casa di un amico (ma questa ve la racconto la prossima volta).

giovedì 7 febbraio 2013

Politica e cheesecake brownies

Foto di Nicola Demurtas

Vi starete chiedendo: "che c'entra la politica con qualcosa che dovrebbe assomigliare ad una torta"?".
Ecco, sappiate che c'entra, almeno per me.
E' periodo di elezioni infatti e a nessuno di voi può essere sfuggito visto che nell'arco di un mese ci hanno promesso qualunque cosa, dalla restituzione delle tasse già pagate al "lavoro per tutti", passando per la diminuzione della pressione fiscale fino al reddito garantito per i disoccupati.
Considerato che è bastato portare Balotelli al Milan per far guadagnare qualche punto al Pdl, immagino che ci sia chi a queste promesse continua a crederci.
Io, nel mio piccolo, soffro di non sentire ardere dentro di me nessun "fuoco sacro" della politica e di non credere fondamentalmente alle parole e alle capacità di nessuno.
Vorrei per una volta andare a votare con convinzione, con l'entusiasmo di chi pensa che davvero quelle sono le persone giuste per salvare il paese.
Perché io da quando ho compiuto 18 anni ho sempre e solo votato il "meno peggio" e, considerato che io i 18 li ho fatti nel lontano (ahimè) 1997, capite bene che Berlusconi c'era già. Casini e Fini pure, per non parlare dell'apparato che oggi guida il Pd e che allora si chiamava Ulivo.
Vi dico solo che le mie prime politiche sono arrivate nel 2001 e che potevo scegliere tra Berlusconi e Rutelli. 
Ora vi chiedo: non vi faccio un po' pena?
Ed infatti non mi mossi dall'afosa Siviglia e non persi neanche un minuto della mia divertentissima "beca erasmus" per adempiere al mio dovere di cittadina.
Finì che vinse Berlusconi e che pochi mesi dopo il nostro paese, con la gestione dell'affare "G8", dovette assistere a uno dei momenti più bui e vergognosi della sua storia democratica.
Questo fu l'esordio della mia vita da votante.
Da quelle elezioni ad oggi la storia la conoscete tutti e direi che non è affatto edificante per la classe politica italiana, c'è stato il peggio e il meno peggio, ma nessuno ha saputo governarci come avrebbe dovuto, nessuno è esente dalla responsabilità del baratro nel quale ci hanno fatti sprofondare.
Forse è per questo che credo che l'Italia sia un paese senza speranza.
Forse è per questo che non riesco ad entusiasmarmi per nessuno.
E non mi piace dirlo, credetemi, perché l'anti-politica non ha mai fatto bene alla democrazia.
Voterò come sempre quello che per me è "il meno peggio" che, qualora a qualcuno interessi, non corrisponde alla persona di Beppe Grillo, anti-politico per eccellenza, nel quale molti ripongono le loro speranze.