Foto di Nicola Demurtas |
Eccoci reduci dalla lunga maratona elettorale.
Qualcuno sarà soddisfatto, qualcuno depresso, qualcuno incredulo.
Personalmente non sono sorpresa, anzi è andata proprio come mi aspettavo.
E questo non mi rende poi così felice, visto che le elezioni ci hanno riconsegnato un paese ingovernabile.
Mi dispiace per la sinistra italiana, l'unica vera sconfitta di questa tornata elettorale, benché formalmente abbia vinto per qualche manciata di voti.
Ancora una volta non ha saputo raggiungere la gente, parlarle, starle affianco.
Non sono dei grandi comunicatori, su questo non c'è dubbio, ma credo che non sia l'unico problema.
Per poter fare una campagna di comunicazione efficace bisogna avere qualcosa da dire.
Un'idea forte, un progetto chiaro, un programma nuovo.
E la coalizione di centro-sinistra non lo aveva o per lo meno non era diverso dai programmi che lo avevano preceduto e che avevano già ripetutamente fallito.
Nessuna persona nuova, solo volti noti, solo apparato di partito. Pochi hanno rinunciato all'ennesima candidatura, tanti hanno continuato a ritenersi, chissà perché poi, indispensabili.
Con quel fare un po' presuntuoso, del "ora ti spiego io cosa è meglio per te perché tu non lo capisci", hanno snobbato quel sentimento di indignazione popolare che nel paese c'è e si consolida ogni giorno.
Si sono sentiti esenti da colpe e invece non lo erano, non per la gente almeno.
E credo di poterlo dire con serenità e onestà, visto che nonostante tutto li ho votati, per quella regola del "meno peggio" che ahimè condiziona da sempre il mio destino di votante.
Eh già, non ho votato Grillo, non amo i toni del giustizialista "vaffanculo tutti a casa", non mi piacciono i movimenti fondati sul carisma di una persona, ho trovato il suo programma semplicistico e si, lo so che va tanto di moda e non se ne può più di sentirlo, populista e demagogico.
Non mi ritrovo in un movimento che mette insieme ex-berlusconiani delusi e No-Tav incazzati.
Se faccio una lista di tutti gli amici che lo hanno votato faccio davvero fatica ad immaginarli uniti in un'azione politica condivisa, perché sono persone che hanno un idea del mondo, del paese, delle istituzioni, delle regole, dei diritti, dell'economia diametralmente opposta.
Mi chiedo come faranno quando in parlamento si dovranno esprimere su temi che non sono contemplati dal loro programma.
Eppure comprendo perfettamente il senso di disgusto che accomuna molti dei sostenitori del Movimento 5 Stelle, la voglia di riprendersi uno stato martoriato da una classe politica ignobile ed incapace, il desiderio di scommettere su qualcosa e su qualcuno di nuovo.
Probabilmente il fondo per il micro-credito creato con i soldi degli stipendi dei consiglieri siciliani non servirà a molto, ma per la gente è un gesto importate quello di rinunciare a tutti quei soldi.
L'hanno detto e l'hanno fatto, è come la prova che lì ci stanno davvero perché hanno voglia di cambiare le cose e non per riempirsi le tasche.
E oggi questo per tanti italiani conta. E nessun altro lo fa.
Poi non si governa un paese con gesti eclatanti e meno auto blu, ma per molti è da considerarsi un buon inizio.
Stendo un velo pietoso su chi senza pudore, rispetto e amore per questo paese persiste nel sostenere Silvio Berlusconi, il migliore quando si tratta di competere, un maestro della comunicazione, ma pur sempre uno di 77 anni, malato di narcisismo e potere che in tanti anni ha solo fatto male all'Italia e agli italiani.
Non mi resta che augurarmi che il senso di responsabilità faccia sedere allo stesso tavolo Bersani e Grillo, che si mettano da parte le divergenze e ci si accordi per un governo di pochi mesi utile solo al varo di una nuova legge elettorale.
E poi che si rivoti.
Ma bando alle ciance, come ci possiamo consolare in queste giornate di smarrimento ed apprensione?
Cosa possiamo offrire agli amici come aperitivo/antipasto prima che scatti la polemica politica e inizi il lancio di coltelli?
Beh io direi che dei cheesecake salati non sarebbero per niente male.
Personalmente non sono sorpresa, anzi è andata proprio come mi aspettavo.
E questo non mi rende poi così felice, visto che le elezioni ci hanno riconsegnato un paese ingovernabile.
Mi dispiace per la sinistra italiana, l'unica vera sconfitta di questa tornata elettorale, benché formalmente abbia vinto per qualche manciata di voti.
Ancora una volta non ha saputo raggiungere la gente, parlarle, starle affianco.
Non sono dei grandi comunicatori, su questo non c'è dubbio, ma credo che non sia l'unico problema.
Per poter fare una campagna di comunicazione efficace bisogna avere qualcosa da dire.
Un'idea forte, un progetto chiaro, un programma nuovo.
E la coalizione di centro-sinistra non lo aveva o per lo meno non era diverso dai programmi che lo avevano preceduto e che avevano già ripetutamente fallito.
Nessuna persona nuova, solo volti noti, solo apparato di partito. Pochi hanno rinunciato all'ennesima candidatura, tanti hanno continuato a ritenersi, chissà perché poi, indispensabili.
Con quel fare un po' presuntuoso, del "ora ti spiego io cosa è meglio per te perché tu non lo capisci", hanno snobbato quel sentimento di indignazione popolare che nel paese c'è e si consolida ogni giorno.
Si sono sentiti esenti da colpe e invece non lo erano, non per la gente almeno.
E credo di poterlo dire con serenità e onestà, visto che nonostante tutto li ho votati, per quella regola del "meno peggio" che ahimè condiziona da sempre il mio destino di votante.
Eh già, non ho votato Grillo, non amo i toni del giustizialista "vaffanculo tutti a casa", non mi piacciono i movimenti fondati sul carisma di una persona, ho trovato il suo programma semplicistico e si, lo so che va tanto di moda e non se ne può più di sentirlo, populista e demagogico.
Non mi ritrovo in un movimento che mette insieme ex-berlusconiani delusi e No-Tav incazzati.
Se faccio una lista di tutti gli amici che lo hanno votato faccio davvero fatica ad immaginarli uniti in un'azione politica condivisa, perché sono persone che hanno un idea del mondo, del paese, delle istituzioni, delle regole, dei diritti, dell'economia diametralmente opposta.
Mi chiedo come faranno quando in parlamento si dovranno esprimere su temi che non sono contemplati dal loro programma.
Eppure comprendo perfettamente il senso di disgusto che accomuna molti dei sostenitori del Movimento 5 Stelle, la voglia di riprendersi uno stato martoriato da una classe politica ignobile ed incapace, il desiderio di scommettere su qualcosa e su qualcuno di nuovo.
Probabilmente il fondo per il micro-credito creato con i soldi degli stipendi dei consiglieri siciliani non servirà a molto, ma per la gente è un gesto importate quello di rinunciare a tutti quei soldi.
L'hanno detto e l'hanno fatto, è come la prova che lì ci stanno davvero perché hanno voglia di cambiare le cose e non per riempirsi le tasche.
E oggi questo per tanti italiani conta. E nessun altro lo fa.
Poi non si governa un paese con gesti eclatanti e meno auto blu, ma per molti è da considerarsi un buon inizio.
Stendo un velo pietoso su chi senza pudore, rispetto e amore per questo paese persiste nel sostenere Silvio Berlusconi, il migliore quando si tratta di competere, un maestro della comunicazione, ma pur sempre uno di 77 anni, malato di narcisismo e potere che in tanti anni ha solo fatto male all'Italia e agli italiani.
Non mi resta che augurarmi che il senso di responsabilità faccia sedere allo stesso tavolo Bersani e Grillo, che si mettano da parte le divergenze e ci si accordi per un governo di pochi mesi utile solo al varo di una nuova legge elettorale.
E poi che si rivoti.
Ma bando alle ciance, come ci possiamo consolare in queste giornate di smarrimento ed apprensione?
Cosa possiamo offrire agli amici come aperitivo/antipasto prima che scatti la polemica politica e inizi il lancio di coltelli?
Beh io direi che dei cheesecake salati non sarebbero per niente male.
Questa ricetta l'ho modificata diverse volte, ho fatto molti tentativi prima di trovare la combinazione convincente. Ora posso dire di essere soddisfatta, anche se non escludo di apportare ulteriori cambiamenti. Considerate che è una di quelle cose che preparo ad occhio, quindi le dosi sono variabili a seconda dei vostri gusti.
INGREDIENTI
150 gr gorgonzola
70 gr di ricotta
100 ml di panna fresca
2 o 3 pacchetti di cracker o di tuc
25 gr di burro fuso.
Marmellata di cipolle rosse di tropea q.b.
Marmellata di peperoni q.b.
PROCEDIMENTO
Sbriciolate grossolanamente i cracker, mettete a sciogliere il burro e una volta fuso aggiungetelo al composto di briciole (proprio come si fa con i biscotti nella cheesecake dolce), mischiate il tutto e distribuite nei bicchierini. Pressate bene le briciole e metteteli in frigo.
Lavorate il gorgonzola e la ricotta finché non otterrete una bella crema.
Montate la panna con le fruste e aggiungetela al composto, prendete quindi i bicchierini e riempiteli con la crema di formaggio ottenuta.
Rimetteteli in frigo e una volta freddi decorateli con la marmellata di cipolle o di peperoni.
In alternativa potreste usare anche le noci o il miele.
Fanno una gran figura e sono pure molto buoni!
Un successo assicurato!
Un successo assicurato!
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