lunedì 25 giugno 2012

Viaggio in Giappone: Hiroshima e il pacifismo


Per me dire "Hiroshima" è come dire "bomba atomica" e quindi mi ha sorpreso trovare una città così grande, così verde, così piena di vita. Come se quella tragedia non l'avesse mai colpita, come se poco più di sessanta anni fa la peggiore bomba mai inventata dall'uomo non l'avesse rasa al suolo.
Questa città ha scelto di andare avanti e si è impegnata fin oltre l'immaginabile per raggiungere l'obiettivo.
Rimangono però il grande "Parco della Pace", con il museo, i monumenti e lo scheletro di uno dei pochi edifici non completamente polverizzati dallo scoppio, e i telegrammi che ogni sindaco di Hiroshima manda ai capi degli Stati ancora in possesso di armamenti nucleari perché li dismettano.
Il museo è un bel pugno allo stomaco, con il suo tentativo, riuscito, di far comprendere che ogni vittima è una storia di sofferenza, di dolore, di scomparsa.
Ed io ancora una volta mi convinco che il pacifismo sia un valore. Insomma, sono e resto pacifista.

Da Hiroshima siamo andati a Miyajima, una piccola isola raggiungibile con 15 minuti di treno e una breve traversata in traghetto. Famosa per il suo tempio "galleggiante", è effettivamente un posto suggestivo che vale la pena vedere. Ci siamo goduti un po' di aria di mare, abbiamo avuto la fortuna di assistere a un matrimonio tradizionale e abbiamo visitato uno dei templi shintoisti più affascinanti di questa vacanza.
Qualche acquisto e un pranzetto giapponese senza pretese.

La seconda notte che abbiamo passato a Hiroshima è stata molto divertente, il centro era pieno di giovani e regnava una grande aria di festa. I ragazzi di Hiroshima sono molto socievoli e noi non passavamo di certo inosservati. Quindi è stato tutto un presentarsi, un fare brindisi, un socializzare.

Ecco il tenore delle nostre conversazioni:
"aaaaa from Italy" Italia CASSANO!
"E SI...Cassano.."
"Italia...calciooo...Italia euro...eeeeee Balotelli! Del piero!
"E si...tomorrow...England"
"siiii, Nakata...do you know?"
"Nakata...si.. Nakata"

insomma, ci conoscono per il calcio...sempre meglio che per la mafia!

La tappa successiva del nostro viaggio è stata Osaka, con una notte passata nel Koysan, luogo sacro ricco di monasteri e paesaggi di montagna.
Ma la nostra esperienza nella foresteria del monastero, così come l'incredibile vita notturna di Osaka meritano un altro post.

P.S. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: i prezzi i Giappone sono proibitivi, quindi niente shopping e soprattutto niente regali gratificanti per parenti e amici!






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