Osaka è l'ultima tappa del nostro viaggio, è da qua che siamo partiti per tornare in Italia.
Non prima però di essere andati sul Koyasan, altopiano a circa 900 metri, sede di una delle scuole Buddiste più seguite al mondo, nonché luogo di grandi suggestioni.
Questa volta non sono stati tanto i templi e le pagode a stupirci quanto un lungo e silenzioso cimitero buddista con un numero di lapidi, mausolei e statue impressionante. Alla conclusione di questo percorso fra i boschi si trova il "Tempio delle Lanterne" che conserva migliaia di lanterne sempre accese, alcune si dice da quasi un millennio.
La cosa più divertente della nostra " gita fuori porta" è stata la permanenza notturna nella foresteria di un tempio. Se il ryokan è una casa tradizionale nella quale ti adatti ai loro usi, ma vieni al contempo curato e coccolato, il nostro caro tempio Fukuchi-in ci ha con estrema gentilezza imposto le sue severe regole.
Il check-in si fa alle 15:00 - e questo per il Giappone è normale - ma il check-out è alle 9 di mattina, contrariamente alle abitudini nipponiche che ti lasciano dormire fine alle 12. Praticamente paghi per starci mezza giornata. Ovviamente se non torni entro le 21:00 ti chiudono fuori.
Cena e colazione tradizionali giapponesi e soprattutto completamente VEGANE, senza carne, pesce, uova, latticini e neppure cipolla e aglio. La cena è stata accettabile, anche se tofu e strane consistenze mocciose non ci hanno convinto granché. La colazione era sinceramente immangiabile, ci abbiamo provato, ma la zuppa di tofu in salsa piccante, il brodo caldo con radici ed erba cipollina, le radici con fagioli all'aceto e la salsa mocciosa con i funghi sono stati troppo anche per noi, curiosi sperimentatori gastronomici.
La colazione viene servita improrogabilmente massimo alle ore 8:00.
Alle 7e30, quando fortunatamente mi trovavo in bagno (bagni in comune, ma neanche a dirlo pulitissimi), ho sentito uno dei monaci-dipendenti del tempio parlare a voce alta...diceva più o meno così:
"the bed.... Sorry...indeeeecooondokuudeee the bed...no the bed...deeeccoritomamanikoooo the bed Sorry... The bed, the bed, Sorry"
Ho capito subito che stavo assistendo in diretta a un traumatico risveglio del mio compagno di viaggio. Dormiva ancora, ha sentito bussare e ha visto uno sulla porta che parlava una lingua incomprensibile. Pare abbia tentato di farsi concedere 2 minuti, ma che il monaco abbia risposto in modo questa volta inequivocabile e fermo:
"No the bed"
Dopo di che è entrato in stanza, ha spalancato le tende, ha ritirato i futon ed è sparito senza preoccuparsi del povero mal capitato che stava in piedi, in maglietta e mutande, occhi semi-chiusi, costretto a condividere l'intimità del proprio risveglio con un perfetto sconosciuto e per giunta autoritario.
Il tempio Fukuchi-in, oltre alle sue regole, metteva però a disposizione dei propri ospiti un grande lusso: il suo "onsen" (fonte termale) aperto 24 ore.
Ci siamo potuti concedere un bagno all'insegna del relax, sotto le stelle, nel silenzio della montagna.
Ovviamente anche questo lusso non era privo di insidie: gli onsen sono quasi sempre divisi fra uomini e donne. La ragione è semplice: ci si fa il bagno nudi. Non solo, prima di infilarti in vasca devi lavarti perfettamente nelle docce comuni, in bella vista, così che gli igienisti più sfegatati possano accertarsi che tu stia facendo davvero il tuo dovere.
Diciamo che ho uno spiccato senso del pudore e che non sono un'appassionata delle nudità altrui e che quindi l'idea di condividere la vasca con altre donne, sconosciute e nude, non mi sembrava poi così all'insegna del relax.
Considerato però che le uniche docce a disposizione erano quelle pubbliche e che in fondo l'idea di un bel bagno in acqua bollente mi piaceva molto, mi sono lanciata in questa nuova esperienza, cercando di arrivare più tardi rispetto alla massa e sperando di avere un po' di fortuna.
Così è stato e, se si esclude un incontro ravvicinato con due signore sul punto di finire il loro bagno, mi sono potuta godere la vasca in giardino e le sua meravigliosa acqua calda in totale solitudine.
Osaka meriterebbe un post a sé perché è una città incredibile, benché non ci sia molto da vedere di strettamente culturale. Il fatto è che Osaka é, proprio come Tokyo, il trionfo della modernità, dei palazzi che toccano il cielo, delle sopraelevate, dei mega-schermo per la strada, dei giganteschi centri commerciali.
Vale la pena godersela di sera, per tutti gli infiniti giochi di luci di locali e sale di pachinco, ma soprattutto per l'incredibile vita notturna. Ci abbiamo passato la notte del sabato e quella del lunedì e in entrambe ci siamo trovati in strade stracolme di gente di tutte le etá. Di giovani PR, di "butta dentro", di ragazzi vestiti e pettinati in modo avveniristico, di gente ubriaca che riposa seduta per terra, di famiglie a cena fuori e di qualunque altra categoria di persone vi possa venire in mente.
Anche noi ci siamo fatti prendere dal clima di festa, abbiamo bevuto birra e mangiato spiedini, di tutti i tipi e di tutti i gusti, abbiamo provato le tipicissime polpette/frittelline di polpo e l'ottima carne del kansai (la regione in cui si concentrano Kyoto, Osaka e Kobe), abbiamo sperimentato pub e baretti.
Insomma nella sera che ha preceduto la regola monastica e in quella che l'ha seguita, non ci siamo fatti mancare niente...alla faccia della cucina vegana buddista giapponese!